L’Olimpo Tolkieniano


Manwe
“Sùlimo è il suo soprannome, cioè Signore del Respiro di Arda. Tutti gli uccelli veloci, forti d’ala, egli ama, ed essi vanno e vengono al suo comando. Azzurro è il suo abito, e azzurro il fuoco dei suoi occhi, e il suo scettro è di zaffiro, e i Noldor l’hanno per lui fabbricato; ed egli era stato destinato a fare le veci di Ilùvatar, quale Re del mondo di Valar e degli Elfi e degli Uomini, nonché estremo usbergo contro la perfidia di Melkor.”




Un'altra immagine di Manwe




Varda
Tintallë, l’Accenditrice, in seguito dagli Elfi fu detta Elentari, Regina delle Stelle. Carnil e Luinil, Menar e Lumbar, Alcarinquë ed Elemmirë essa fabbricò in quel tempo, e molte altre delle antiche stelle radunò assieme e le collocò a guisa di segni nei cieli di Arda: Wilwarin, Telumendil, Soronùmë e Anarrìma; e Menelmacar con la sua cintura scintillante, che preannuncia l’Ultima Battaglia che avrà luogo alla fine dei giorni. E alta al nord, come una sfida a Melkor, sospese la corona di sette possenti stelle che formano Valacirca, la Falce dei Valar, e sono segno di destino.  

  
Ulmo
“Il levarsi del Re del Mare era terribile, a guisa di montante onda che s’avventi alla terra con scuro elmo crestato di schiuma e coperta di cotta svariante dall’argento alle tonalità del verde. La voce di Ulmo è profonda come le profondità dell’oceano che lui solo ha visto. Grazie al potere di Ulmo, persino sotto la tenebra di Melkor la vita continuò a scorrere per molte vene segrete, né la Terra morì.”




Nienna
“Le è noto il dolore, e si lamenta d’ogni ferita sofferta da Arda per i guasti di Melkor. Così grande fu la sua pena quando la Musica eruppe, che il suo canto si trasformò in lamento assai prima che terminasse, e il suono luttuoso fu integrato nei temi del Mondo prima che questo avesse inizio. Ma essa non piange per sé; e coloro che la odono, apprendono la pietà e a perseverare nella speranza. Le sue aule si trovano a occidente dell’Occaso, ai confini del mondo. Le finestre di casa sua guardano fuori delle pareti del mondo."




Yavanna
“Yavanna, la Dispensatrice di Frutti. Essa ama tutte le cose che crescono sulla terra, e ne conserva nella propria mente le innumeri forme, da quelle degli alberi simili a torri nelle foreste d’un tempo, al mu- schio sulle pietre o alle piccole e segrete cose nell’argilla”




Yavanna











Orome
“E Oromë domatore di belve a volte anch’egli percorreva nell’oscurità le foreste tenebrose; da gran cacciatore qual è, vi penetrava con lancia e arco, perseguendo a morte i mostri e le creature feroci del regno di Melkor, e il suo candido cavallo Nahar splendeva come argento tra le ombre. Allora la terra addormentata tremava al calpestio dei suoi zoccoli d’oro, e nel crepuscolo del mondo Oromë dava fiato al Valaróma, il suo grande corno, per le pianure di Arda; e ne echeggiavano i monti, e le parvenze del male fuggivano, e Melkor stesso era preda dello sgomento in Utumno, presagendo l’ira a venire. Ma, andatesene Oromë, i servi di Melkor tornavano a radunarsi; e le terre si colmavano di negrori e inganni.”


Orome 




Orome fu il primo a incontrare gli Elfi




 
Tulkas
Tulkas “il Valoroso. Trae piacere dalla lotta e dalle prove di forza. Ha i capelli e la barba dorati, il suo incarnato è roseo; le sue armi sono le mani. Sempre ride, anche in guerra, e anche in faccia a Melkor. […] e Arda echeggiò del suono della sua risata. Giunse così Tulkas il Forte, la cui collera trascorre come vento impetuoso, spazzando nubi e tenebre di fronte a sé; e Melkor fuggì davanti alla sua ira e alla sua risata, e abbandonò Arda e vi fu pace per una lunga era. E Tulkas rimase e divenne uno dei Valar del Regno di Arda; Melkor però rimuginava nella tenebra esterna, e per sempre poi nutrì odio per Tulkas.”



Una galleria di tributi a Varda, "la bellissima, colei che in lingua Sindarin e detta Elbereth, Regina dei Valar, artefice delle stelle", secondo l'interpretazione di diversi artisti:
 








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