venerdì 6 novembre 2015

28) L’Occultamento di Valinor. I Valar decidono di separare e nascondere Valinor dal resto del Mondo: a nessuno sarà più consentito raggiungere il Reame Beato. Solo in un futuro molto lontano qualcuno di molto speciale potrà infrangere il divieto


 
Morgoth tentò di attaccare Tilion, la Luna, “mandandogli contro spiriti d’ombra, e vi fu contesa in Ilmen sotto i sentieri delle stelle. Ma Tilion ne uscì vittorioso.” A quel punto i Valar decisero di ritirarsi per sempre nel loro Reame Beato e di non curarsi più della Terra di Mezzo, alla quale avevano fornito luce con i due nuovi astri.
I Valar fortificano le pendici delle Pelóri, le loro montagne, rendendole invalicabili. Resta solo il passo del Calacirya, eternamente controllato da sentinelle. Nel vasto mare che in questa era separa Valinor dalla Terra di Mezzo, prima percorribile via nave (come fece Fëanor dopo aver sottratto i vascelli dei Teleri) creano le Isole Incantate, in cui tutti i marinai d’ora in poi si perderanno in incantesimi di smarrimento. Da ora in avanti a nessun essere vivente verrà consentito di porre piede in Valinor. Ma il passo termina con una visione di un evento futuro, che ci svela che un giorno qualcuno di straordinario avrà l’ardire e il permesso (per il suo valore e la sua nobiltà) di raggiungere di nuovo il Reame delle Potenze divine. La profezia che riguarda questo personaggio eccezionale verrà ripetuta più volte lungo tutta la narrazione, sottolineando come dall’unione di stirpi nobili e valorose discenderà questo “prescelto”: sul suo arrivo si fonderanno molti presentimenti e profezie, creando un’aspettativa profetica “sacrale”. (Non anticipiamo altro sul “prescelto” per non rovinare la sorpresa e la suspense che ruotano attorno a questo personaggio).
Ancora una volta il riferimento di Tolkien a “canti” celebrativi di questi eventi, noti a tutti e radicati nella tradizione, ci cala pienamente nel patto narrativo, inducendoci a credere che tutti questi eventi siano realmente accaduti.

“E in quello stesso tempo, che nei canti è detto Nurtalë Valinóreva, l’Occultamento di Valinor, furono fondate le Isole Incantate e i mari attorno a loro vennero riempiti di opacità e smarrimento. E codeste isole erano raccolte come in una rete nei Mari Ombrosi dal nord al sud, e chi navighi verso ovest le incontra prima di Tol Eressëa, l’Isola Solitaria. Difficilmente un vascello poteva passare tra esse, ché nei perigliosi stretti le onde eternamente frusciavano su scure rocce avvolte in bruma. E, al crepuscolo, una grande stanchezza calava sui marinai, e una ripugnanza per il mare; e tutti coloro che mettevano piede sulle isole vi restavano intrappolati, a dormire sino al Mutamento del Mondo. E così accadde che, come Mandos aveva predetto loro in Araman, il Reame Beato fosse precluso ai Noldor; e dei molti messaggeri che in seguito fecero vela per l’Occidente, nessuno mai giunse in Valinor - salvo uno solo: il forte marinaio celebrato nei canti.”

L’Occultamento di Valinor perdurerà anche oltre l’avvento di questo personaggio eccezionale, continuando a negare l’accesso alla terra degli dei: dal tentativo di infrangere questo divieto deriverà la distruzione di Nùmenor, dalla cui stirpe discenderà Aragorn.
 

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