lunedì 31 agosto 2015

12) Fëanor, Spirito di Fuoco

 “Fëanor crebbe rapidamente, e un segreto fuoco gli si accese dentro. Era alto, bello di volto e destro, i suoi occhi erano lucenti e penetranti, i capelli neri come ala di corvo; e nel perseguimento dei propri scopi, era perseverante e risoluto. Ben pochi riuscivano a distoglierlo dai suoi scopi con la parola, nessuno con la forza. Divenne, di tutti i Noldor allora e dopo, quello dalla mente più duttile e dalla mano più abile. In gioventù, perfezionando l’opera di Rùmil (l’inventore delle lettere, ndr) inventò quelle lettere che portano il suo nome, e di cui sempre in seguito gli Eldar (gli Elfi, ndr) si servirono; e fu lui che, primo tra i Noldor, scoprì come si potessero ottenere, con l’artificio, gemme più grandi e più lucenti di quelle della Terra. Le prime che Fëanor produsse erano bianche e incolori, ma, esposte alla luce delle stelle, splendevano di fuochi azzurri e argentei più luminosi di Helluin (una stella che Varda creò quando si svegliarono gli Elfi sulla Terra, ndr); e anche altri cristalli egli produsse, grazie ai quali cose remotissime potevano essere viste, piccole ma chiare, quasi attraverso gli occhi delle aquile di Manwë. Di rado accadeva che mani e mente di Fëanor stessero in ozio.
Ancora in anni verdi sposò Nerdanel, figlia di un grande fabbro a nome Mahtan, particolarmente caro ad Aul
ë tra i fabbri dei Noldor; e da Mahtan molto apprese circa la fabbricazione di oggetti di metallo e pietra. Anche Nerdanel era di volontà ferma, ma più paziente di Fëanor desiderosa di comprendere le menti più che di dominarle, e dapprima lo frenò quando dentro il suo cuore ardeva con troppa furia; ma le sue successive imprese la addolorarono, ed essi si estraniarono. Sette figli diede a Fëanor; lasciò ad alcuni di essi, non però a tutti, la propria indole.”

Due altri passi ci mostrano tratti del carattere di F
ëanor che ci ricordano qualcun altro, un altro ribelle… vediamo se queste parole vi ricordano qualcosa:

“Di rado accadeva che F
ëanor e i suoi figli dimorassero a lungo in un luogo, ma viaggiavano di qua e di là per tutta Valinor, spingendosi sino ai confini della Tenebra e alle fredde rive del Mare Esterno, alla ricerca dell’ignoto.”
“Il matrimonio di suo padre non fu visto con piacere da F
ëanor, che poco amava Indis, e altrettanto poco Fingolfin e Finarfin, figli di questa. Viveva appartato da loro, esplorando la terra di Aman, oppure tutto preso dagli studi e dalle arti onde si dilettava”

Anche Melkor inizialmente se ne andava per conto proprio, nel Vuoto, a cercare la Fiamma Imperitura. E anche lui preferiva starsene da solo ed evitare la compagnia dei suoi fratelli, per cui concepì pensieri suoi propri che volle mettere nel canto della creazione. Anche lui voleva ‘creare’ qualcosa, indipendentemente da Iluvatar. Il fatto che Fëanor voglia dominare le menti, più che comprenderle, diversamente dalla moglie, mostra un altro preoccupante tratto del suo carattere, troppo simile a quello di Melkor. Nel passo successivo vedremo come l’attenzione di Melkor è fortemente destata dal nuovo arrivato Fëanor e dalla più grande creazione di quest’ultimo: i Silmaril.


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