mercoledì 26 agosto 2015

7) Orome incontra gli Elfi


Orome cavalca impetuoso nella Terra di Mezzo suonando il corno Valaroma, per combattere i mostri di Melkor. Da lontano sente delle voci che cantano e resta meravigliato vedendo per primo gli Elfi. Melkor invia forme d’ombra che rapiscono gli Elfi che si allontanano da soli, trasformandoli in mostri e generando la razza degli Orchi! In questo modo cerca di indurre gli Elfi a credere che Orome sia un malvagio cavaliere oscuro, responsabile dei rapimenti. “Ma quelli tra loro che avevano coraggio e rimasero, ben presto s’avvidero che il Grande Cavaliere non era una forma uscita dalla tenebra, poiché la luce di Aman splendeva sul suo volto, e tutti i più nobili tra gli Elfi ne furono attratti.”

“E Oromë alla vista degli Elfi restò pieno di meraviglia, quasi fossero esseri inauditi, meravigliosi, imprevisti; perché sempre così accadrà con i Valar. Sebbene, per chi sia fuori del Mondo, tutte le cose possano, e con molto anticipo, essere pensate in musica o preannunciate in visione, da chi sia entrato in Eä saranno accolte, al loro primo apparire, come nuove e impreviste.”

“All’inizio, i Figli Maggiori di Ilùvatar erano più forti e più grandi di quanto non siano divenuti in seguito; non però più belli, perché, sebbene la leggiadria dei Quendi nei giorni della loro giovinezza fosse superiore a ogni altra beltà creata da Ilùvatar, essa non è perita, ma vive in Occidente, e tristezza e saggezza l’hanno adornata.”
 
Orome incontra gli Elfi 

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